Il diac. David Arroyo Alonso, C.R. ci invita a riflettere in questa 5a domenica di Quaresima su: “Un amore donato. L’amore per il mondo è uscire da se stessi verso gli altri ”. Basato sul vangelo di oggi, che propone che “è venuta l’ora in cui il Figlio dell’uomo sarà glorificato”; e basandosi sulle basi dell’articolo 87-88 della Lettera enciclica Fratelli Tutti, di Papa Francesco:
Fratelli e sorelle, celebriamo oggi la quinta domenica di quaresima, gli ultimi giorni di preparazione per la Pasqua. In queste domeniche, del anno B, il Vangelo di Giovanni ci ha guidato con un tema molto interessante: mostrare il senso della Pasqua per Gesù. Cosa è la Pasqua? cosa pensava Gesù riguardo questo evento?
Nella terza domenica di quaresima, Gesù parlava di distruggere il Tempio e di alzare uno nuovo: il suo Corpo. Ci parlava di distruggere tutto ciò che impedisce avvicinarsi a Dio e di creare nuovi rapporti con gli altri e con Dio: la Pasqua è re-costruire.
La domenica scorsa, la quarta, troviamo il senso più profondo della Pasqua, è la massima espressione del amore di Dio verso l’uomo. Tanto ha amato Dio il mondo di consegnare l’unico suo figlio. Ci invita a contemplare questo mistero con nuovi occhi, gli occhi della fede per esperimentare la sua presenza nella nostra vita: la Pasqua è re-vedere.
E, in questa domenica, ci parla che la Pasqua è vicina. L’ora è venuta, i greci e tutta l’umanità vogliono vedere Gesù sono aspettando, e Gesù approfitta per parlare dell’ora, l’ora della glorificazione. Ecco il nostro tema: la Pasqua per Gesù è la gloria di Dio.
La Gloria può essere come lo splendore de qualcosa, la meraviglia, la potenza. Questo è giusto. Per Giovanni la gloria di Dio si manifesta nella croce. Come mai lo splendore e la potenza di Dio si trovano nella croce, nella sofferenza, nel dolore? Oggi siamo invitati per partecipare in questo paradosso: morire per vivere, perdere per guadagnare.
Gesù ci da un bel esempio: come il chicco di grano se non cade in terra, rimane solo così colui che ama la propria vita, la perde. Ma se il chicco di grano muore produce molto frutto, così pure colui che odia la propria vita, la conserva per la vita eterna. La gloria di Dio è la vita dell’uomo. Una vita che ha senso quando si dona nell’amore. La gloria di Dio è quando l’uomo trova la sua vocazione più profonda. Il Papa Francesco, nella sua enciclica Fratelli Tutti, ci parla di questa vocazione. Nel numero 87 dice che l’uomo è fatto in modo tale che non si realizza, non si sviluppa e non può trovare la propria pienezza «se non attraverso un dono sincero di sé. L’incontro con il altro fa crescere l’uomo, nel dono di sé produce frutto.
Dove si trovano questi rapporti di fraternità, più e migliore vita troviamo. Ecco il segreto di questo paradosso: morire per vivere significa per noi che la vita non finisce con la morte, la vita che si dona si trasforma in qualcosa migliore. Siamo fatti per l’amore.
Come riassunto: la glorificazione è capire la vita come un amore donato, il nostro seguire Gesù è amare, uscire di noi stessi: Re-nascere.
E ancora il nostro itinerario quaresimale: Re-costruire, Re-vedere, Re-nascere.
Fratelli e sorelle, che senso troviamo celebrare la Pasqua oggi 2021? Mi sembra che l’invito è molto chiaro e molto forte.
Senza dubbio viviamo momenti difficili. Parlare della morte oggi prende un senso molto speciale. Tutti noi abbiamo un amico, un vicino, una persona ben voluta, un familiare che in mezzo a questa pandemia Dio ha chiamato alla sua presenza. Sul serio, è difficile. È ancora possibile parlare di vita in mezzo a questa pandemia? Assolutamente si!!!! Gesù ci insegna che questa persona amata no è perduta. Ancora vive. La vita vince la morte. Gesù ha vinto la morte.
Questa pasqua è diversa per tutti. Specialmente è perché dobbiamo rinnovare più che mai nella nostra vita la vittoria della vita. Portiamo questa vita con la nostra fede. Dobbiamo prendere forza in Dio e dire una e altra volta a questo mondo: Gesù è vivo. I nostri vivono con lui. Loro sono come il chicco di grano, hanno prodotto e produrranno tante frutti.
La pasqua per noi deve prendere lo stesso senso della Pasqua di Gesù: il nostro Dio è il Dio della vita che vince la morte.
Che la nostra fede cresca più con questa certezza.