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BEATO PAOLO BURALI D’AREZZO: La vita dei nostri santi

By Community Manager

Mar 28 2023

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BEATO PAOLO BURALI D’AREZZO: La vita dei nostri santi

Voleva servire il Signore nella cucina
Quando era laico già allora non faceva che opere sante. Prima di entrare in religione si chiamava Scipione da Arezzo. Il padre suo era un gentiluomo. Il nostro aveva conseguito il titolo di Dottore in leggi, nelle quali era dottissimo. Esercitò dapprima le funzioni di avvocato, poi ricevette l’incarico di Regio Consigliere.
All’età di 46 anni lasció tutte le cariche civili ed entró nella nostra Congregazione. Fesce il suo ingresso nel Monastero di San Paolo a Napoli il giorno della Conversione di S. Paolo e non si reputava degno d’altro che di servire il Signore nella cucina, alla porta e in simili uffici modesti. Il Padre Don Giovanni Marinoni, che era suo confessore, insieme con gli altri padri, dubitando forse che la sua costituzione física lo rendesse inadatto alle fatiche, lo vestirono da chierico contro la sua volontà. Otto giorno dopo, nel giorno della Purificazione della Madonna, egli fece la vestizione solemne dell’abito religioso (con particolare deroga alle regole della Congregazione, che prevedevano una lunga attesa prima dell’abito). Durante la quaresima dello stesso anno gli furono amministrati i quatro Ordini Minori ed anche il Suddiaconato (non era mai successo nella nostra Congregazione che fosse dato un Ordine Sacro prima della Professione).
L’anno succesivo (1558), sempre nella festa mariana della Purificazione, compì la Professione religiosa en ella quaresima ricevette il diaconato e il Sacerdozio. Celebró la prima Messa in una delle tre Feste di Pasqua.
(La vita di un Beato scritta da un Santo: S. Andrea Avellino, primo biografo del Beato Paolo Burali).

Preghiera
Oh Dio che hai manifestato nel Beato Paolo Burali le multiformi e mirabili vie della tua chiamata alla perfezione cristiana, concedi a noi il conforto della sua celeste protezione per seguire te con tutto il cuore. Per Cristo nostro Signore. Amén

(facciamo un silencio domandando la grazia che ciascuno ha bisogno)

Padre nostro, Ave Maria e Gloria

Pensiero del Beato Paolo Burali:
“Noi non facciamo cosa buona che sia,
anzi imbrattiamo l’opere buone che il Signore per mezzo nostro a gloria sua vuole operare”.

Q. P. R. D.