UMILTÀ
Fu molto amico della povertà e dell’umiltà. Di queste due virtù diede sempre chiare prove anche quando era laico.
Parliamo dell’umiltà. Quando rivestiva la carica di Regio Consigliere, lo ho visto spesso recarsi in Consiglio a piedi con un sol servitore, che gli conduceva appresso un ronzino bianco per il ritorno.
Ogni sabato veniva nella Chiesa di S. Paolo a confessarsi dal Padre don Giovanni Marinoni: se per caso il suo confessore era assente, se ne stava con grande umiltà appartato in un cantuccio, aspettandolo talora fino all’una di notte, durante l’inverno.
La domenica mattina di buon’ora veniva a comunicarsi, assisteva alla Messa, e rientrava nella sua casa.
Entrato che fu in monastero, manifestò sempre un’estrema modestia e si considerava “vile” e non era affatto contento, quando gli si esternavano segni di stima. Il che spesso si verificava tra me e lui.
Preghiera
O Dio, che hai manifestato nel Beato Paolo Burali le multiformi e mirabili vie della tua chiamata alla perfezione cristiana, concedi a noi il conforto della sua celeste protezione per seguire te con tutto il cuore. Per Cristo nostro Signore. Amen.
(si fa un piccolo silenzio per domandare la grazia che ciascuno porta nel suo cuore)
Padre nostro, Ave Maria e Gloria
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Pensiero del Beato Pablo Burali:
“E se tutti gli uomini del mondo han bisogno della virtù dell’umiltà, molto più i Prelati e massimamente gli Ecclesiastici, i quali, quanto più sono grandi, tanto più grande e pericoloso è il conto che han da rendere”.
Q. P . R . D.