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Giovanni Marinoni

Giovanni Marinoni, (al secolo Francesco). – Nacque a Venezia il 25 dicembre 1490 da Elisabetta, anch’essa Marinoni, e da Bernardino, di ricca e nobile famiglia originaria di Clusone, nel Bergamasco, trasferitasi a Venezia nei decenni precedenti.

Ricevette l’ordinazione sacerdotale nel 1515 e nel 1521 fu insignito del titolo di canonico della Chiesa di San Marco. Frequentò l’Ospedale degli Incurabili di Venezia, che aveva fondato San Gaetano nel 1522, e abbagliato e abbagliato dal suo esempio, entrò nella Casa Teatina di Venezia. In quella casa fece la sua professione religiosa il 29 maggio 1530, nelle mani Dell’ammirato Gaetano e adottando il nome «Giovanni»

Con lo stesso San Gaetano, lasciò Venezia, nel 1533, dirigendosi verso Napoli, per fondare una casa teatina. Nella città del Vesuvio rimase la maggior parte della sua vita, dedicandosi alla preghiera, alla cura delle anime, alla predicazione e alla formazione di candidati alla vita teatina. Con determinazione, si dimise per subentrare all’Arcidiocesi di Napoli, ministero episcopale offerto dal papa teatino Paolo IV.

Con lo stesso slancio che ebbe nel suo lavoro all’interno della comunità religiosa, compì uno strenuo apostolato tra i più umili. Vedendo le afflizioni subite a causa dei prestiti a usura, che gli incatenavano all’avidità degli strozzini influenzò un cospicuo numero di laici che accompagnò spiritualmente per creare il “Monte de Pietà”, al fine di superare quell’abuso.

Morì santamente a Napoli il 13 dicembre 1562 e fu sepolto nel cimitero del convento di San Paolo il Maggiore di Napoli, dove i suoi resti possono essere venerati insieme con quelli di San Gaetano, di cui era compagno infaticabile e che lo avrebbe chiamato «angelo in carne umana ». Anche il suo discepolo Sant’Andrea Avelino lo ricorda con un’espressione che irradiava pace e serenità, perché Dio era con lui. La beatificazione di G. avvenne quindi solo il 29 settembre 1803; la canonizzazione, da parte di Giovanni Paolo II, è del 12 ottobre 1986. Dal 1971 le spoglie, composte in un’urna trasparente, sono esposte alla pubblica venerazione a Roma nella chiesa teatina di S. Andrea della Valle. Clemente XIII riconobbe e approvò il culto del “Beato”. La data in cui è ricordato liturgicamente è il 12 dicembre.